domenica 10 settembre 2017

Recensione: "Shadowshaper - Ombre" di Daniel José Older


Titolo originale: Shadowshapers, Vol. 1
AutoreDaniel José Older 
Disponibile: anche in italiano, edito dalla casa editrice Fanucci
Puoi comprarlo QUI


Girl Power:


La trama di "Shadowshaper - Ombre":

"La scuola è appena finita a New York e Sierra Santiago, un'adolescente portoricana, si prepara a trascorrere l'estate divertendosi con i suoi amici e lavorando al murale che sta dipingendo. Ma i suoi piani saltano quando i murales di Brooklyn iniziano a trasformarsi: i colori sbiadiscono, i volti piangono e cambiano espressione. Suo nonno Lázaro poi, duramente colpito da un ictus, riacquista lucidità solo per qualche minuto per lanciarle un avvertimento: Sierra è in pericolo, deve trovare un ragazzo di nome Robbie e insieme devono finire il suo murale al più presto. Be', New York sarà anche una città caotica, ma è chiaro che sta accadendo qualcosa d'incomprensibile... Sempre più confusa, Sierra riesce a rintracciare il misterioso ragazzo e con il suo aiuto verrà a conoscenza di un importante segreto: lei è una plasmaombre, ovvero possiede il potere di veicolare gli spiriti degli antenati attraverso l'arte. Sfortunatamente, però, sembra che qualcuno sia sulle sue tracce, qualcuno disposto a tutto pur di sottrarle quel dono... Con l'aiuto di Robbie e dei suoi amici, Sierra dovrà imparare in fretta a manipolare l'arte magica in suo possesso, prima di perdere tutto ciò che ama."



Telefonata immaginaria di Daniel José Older al suo agente letterario:

DJO: “Ehi, amico… sai che ho appena avuto un'idea folgorante? Scriverò un libro urban fantasy per giovani lettori... Solo che avrà per protagonisti personaggi di colore!”
Agente Immaginario: “Wow! Fuori i dettagli, presto!”
DJO: “Sarà grandioso… farò in modo che la storia parli di identità, di conflitti razziali, di comunità, e dell'assoluta importanza di tramandare le proprie radici e il proprio retaggio culturale!"
Agente Immaginario: “Suona divinamente, questo sarà senz’altro un best-seller… E la trama quale sarebbe?”
DJO: “Ehm... Dev’esserci un'interferenza sulla linea... Non ti sento più..."


Scherzi a parte, “Shadowshaper - Ombre” è un libro che mi ha deluso su così tanti livelli che mi riesce difficile anche solo cercare di elencarli tutti.
L’ho trovato inconsistente, forzato e pretestuoso tanto quanto il decantato “2055: False Hearts” di Laura Ham. Probabilmente di più, considerando il fatto che “Shadowshaper” rappresenta un quasi-plagio del primo “Shadowhunters”, un libro che, di per sé, non è che abbia proprio fatto dell'originalità e dell'approfondimento psicologico il proprio vanto principale.

La trama del libro di Older segue le vicende della giovanissima Sierra Santiago; una ragazzina viziata, petulante e abbastanza anonima, ovviamente destinata ad assurgere al grado di grande eroina in virtù del proprio retaggio genetico. L'autore cerca di darci a intendere che, poiché Sierra è nera e figlia di immigrati, il suo goffo tentativo di rovesciare l'odioso mito del “salvatore bianco” sia destinato a concludersi con un trionfale successo. Assegnare la parte del viscido parassita affamato di potere all'unico personaggio bianco del romanzo avrebbe anche potuto servire a rafforzare questa teoria (un uomo bianco ricco, iper-istruito e privilegiato)... Se solo il personaggio di Wick avesse avuto un minimo di caratterizzazione o uno straccio di motivazione, anziché essere liquidato come il classico villain pazzo con i capelli sparati per aria, immagino che magari lo stratagemma avrebbe anche potuto avere uno straccio di possibilità di funzionare.

Personalmente, ho intravisto la soglia di un potenziale più significativo attraverso le pagine di un piccolo libro auto-pubblicato come “Not Your Sidekick”, dell'autrice di origini vietnamite C.B. Lee: uno YA infinitamente più piacevole, elaborato e strutturato di questo, e che indubbiamente non verrà mai acquistato da qualche casa di produzione cinematografica di medie o grandi dimensioni per diventare un film o una serie televisiva, perché...bè, magari perché, a differenza di “Shadowshaper - Ombre”, l'opera della Lee può fregiarsi di un cast di personaggi ben delineati e di un contenuto multi-culturale autenticamente positivo/ sovversivo.

Forzature tematiche a parte, “Shadowshaper” è un libro che non sta in piedi e che tende a sguazzare compiaciuto nel soporifero melodramma della propria mediocrità. La nobiltà ideale del suo contenuto, da sola, non basta assolutamente a riscattare la sciatteria di un'esecuzione amatoriale, maldestra e infantile. I formidabili poteri magici di Sierra non hanno alcuna giustificazione particolare, e non c'è traccia, all'interno del libro, di un qualsivoglia sistema di regole che ne organizzi in qualche modo il funzionamento. I dialoghi recano in sé una certa traccia di umorismo e di freschezza, questo devo assolutamente concederlo a Older. Ma la sua incapacità di padroneggiare le più basilari tecniche narrative, combinata a un'abilità di creare personaggi secondari pari a quella del teenager medio alla prese con sua prima fan-fiction, riesce a neutralizzare senza sforzo la maggior parte degli effetti positivi creati dall'instaurazione di quest'atmosfera fresca e rilassata (la sequenza in cui Sierra affronta gli “amici” Izzie e Jerome in treno, ad esempio, risulta poco meno che atroce, e mi ha fatto venire voglia di scagliare il Kindle contro il muro in almeno una mezza dozzina di momenti diversi).

L'ambientazione metropolitana e colorata di “Shadowshaper - Ombre” rappresenta, in soldoni, l'unico elemento del libro che mi sia ritrovata seriamente ad apprezzare. La città in cui Sierra e i suoi amici si ritrovano a vagabondare è un'entità vivida, pulsante di luci e vibrante di un senso di gloriosa appartenenza che i personaggi del libro di Older, purtroppo, non riescono in alcun modo a comunicare. Anche lo spirito del libro, la sua energia frizzante , rendono onore all'affettuoso ritratto di una New York problematica ma comprensiva, tormentata ma ancora ricca di magia e possibilità... peccato che, alla resa dei conti, si tratti di un'ondata di energia altamente dispersiva, e che Older non si sia rivelato all’altezza di incanalarla.

Giudizio personale: 4.0/10



1 commento:

  1. La tua finta telefonata tra autore ed editore mi ha fatto morire dal ridere! ^_^ Per il resto invece... beh, direi proprio che passerò!

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