martedì 1 settembre 2015

Recensione: Un altro mondo"





Titolo originale: Among Others
Autrice: Jo Walton
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Gargoyle!
Trama: "Allevata da una madre instabile che si diletta di magia, Morwenna Phelps trova rifugio in due mondi: tra gli spiriti che dimorano nei siti industriali abbandonati, nella sua città natale in Galles, e nei romanzi di fantascienza, suoi fedeli compagni, grazie ai quali la sua mente viaggia libera. Quando sua madre proverà a corrompere quegli spiriti per fini oscuri, la ragazza sarà costretta a confrontarsi con lei in una battaglia magica. Fuggita in Inghilterra dal padre che conosce appena, Morwenna finisce in un collegio, dove, emarginata e sola, comincerà a dedicarsi alla magia a sua volta, in cerca di amici a lei più affini. Ma la sua magia attirerà anche l'attenzione della madre, trascinandola verso una resa dei conti che non potrà più essere rimandata... "Un altro mondo" è allo stesso tempo la storia di una ragazza che lotta per fuggire da un'infanzia difficile, un diario dei primi incontri con i grandi romanzi del fantasy e della fantascienza moderni, e infine la cronaca della fuga da un antico incantesimo."
Le mie opinioni
Anni Settanta. 
La giovane Morwenna, gallese, ha appena passato un periodo difficile.
Sua madre - una strega oscura spregiudicata e potentissima, se si intende prestar fede al diario della ragazza - ha cercato di portare lo scompiglio nel mondo e di scaraventarlo in un'era oscura.
Sotto la guida delle fate, Mori e sua sorella hanno lottato per fermarla.
Il loro tentativo ha avuto successo, ma il conto è stato salatissimo: Morganna ha perso infatti la vita a causa dello scontro, mentre Mori si è giocata per sempre l'uso della gamba.
Zoppicando sul suo nuovo bastone, Mori è quindi fuggita di casa, e le autorità hanno fatto presto ad affidarla alle cure di Daniel, il padre che la ragazza non ha mai conosciuto.
La giovane strega si trasferisce dunque in Inghilterra, dove comincia a frequentare una nuova scuola, un istituto femminile antico, snob e d'altissimo profilo che metterà a dura prova le sue scarse capacità sociali.


Quello che vi ho appena presentato costituisce il lungo, ricco retroscena di "Un Altro Mondo", romanzo fantasy (ma nemmeno troppo) e di formazione di Jo Walton
Un libro, tradotto e portato in Italia dalla Gargoyle, che si è aggiudicato il Premio Hugo e il Nebula, senza tralasciare un'ambita candidatura per l'annuale World Fantasy Award.
Un libro che a me purtroppo non è piaciuto, e che ho fatto una fatica immensa a finire.

Il primo elemento che mi ha arrecato delusione, è stato l'assoluta mancanza di una storia, al di là di quella avvenuta a libro già iniziato.
Non sto parlando di trama, badate bene, anche se va da sé che in "Un altro mondo" è carente anche quella; mi riferisco al fatto che gli eventi significativi sono relegati per l'appunto nel retroscena del romanzo, e quindi riassunti sommariamente nell'arco delle prime 20 o 30 pagine.
"Un altro mondo" descrive invece, in maniera minuziosa e capillare, le giornate di una "comune" ragazza di sedici anni sbalzata all'interno di un contesto quotidiano in cui si sente a disagio e che la sconcerta.
La sua "diversità" si manifesta attraverso l'amore viscerale per i libri (libri di fantascienza), il suo spregiudicato materialismo, e nella sua (vera o presunta) capacità di comunicare con le fate.

Proprio queste ultime, la loro descrizione, il codice misterioso e ambiguo che regola il loro mondo segreto (forse persino immaginario) hanno rappresentato per me l'unica fonte di divertimento e interesse durante la lettura.
Le fate tratteggiate dalla Walton sono splendide - eteree, strane, ultraterrene e anticonvenzionali, quanto di più lontano possibile dalla nostra comune idea di "tipica" fata, ve lo posso assicurare.

Per Mori, invece, non sono arrivata a provare alcun affetto. 
L'ho trovata saccente e arrogante, arida e antipatica. Per di più le interminabili, vuote disquisizioni a proposito di pianeti e astronavi, in perfetto stile Sheldon Cooper, e i suoi giudizi assoluti nei confronti degli altri mi hanno oltremodo nauseato (per non parlare della sequenza in cui prende in considerazione, ma per davvero, l'idea di dormire con il suo padre biologico ubriaco...così, tanto per provare le gioie del sesso).

La Walton, secondo me, scrive veramente bene. 
È intelligente e intuitiva, anche se non dimostra un grande senso del ritmo, almeno in questa occasione. Il suo stile ("cerebrale", a mio avviso, più che emotivo) spicca per acume e per efficacia, se non per sensibilità; i personaggi secondari (con l'unica eccezione delle compagne di scuola di Mori, stereotipate e catalogate senza eccezioni dall'occhio inclemente della protagonista come un branco di oche giulive/ pazze lesbiche assatanate che ovviamente aspettano solo di provarci con lei*) sono per lo più abbastanza complessi e sfaccettati.
Fra le pagine del libro troviamo inoltre un paio di citazioni memorabili, soprattutto relative al mondo dei libri e all'amore per la letteratura.

Eppure ho provato per lo più noia, irritazione e persino un lieve senso di repulsione, durante la lettura.
Come mai?
Difficile a dirsi.
Di certo "Un altro mondo" non si è rivelato il grande libro, catartico ed emozionante, che io mi aspettavo.
Intanto il rapporto fra la protagonista e sua madre non viene approfondito più di tanto, e non si discosta mai di molto dai termini infantili/da tipico complesso di Elektra di rivalità e odio assoluto iniziali, senza gradazioni rilevanti nel mezzo.
Mori, dal canto suo, è intelligente, ma anche narcisista, disincantata ed egocentrica.

Non prova grande compassione o simpatia per nessuno, se non per i personaggi dei suoi libri.
Vorrebbe vedere morta sua madre, ma, secondo me, le assomiglia in realtà in maniera addirittura inquietante. Sostiene di voler bene alla sua gemella, ma solo in quanto estensione di se stessa.
Il suo ragazzo rappresenta il desiderato amico che cercava, con cui discutere incessantemente di libri e fare sesso occasionale.

Niente di più, niente di meno. 
A sedici anni, Mori è incapace di credere nell'amore, in qualsiasi sua forma.

In "Un altro mondo", insomma, le fate svolazzano birichine da un ramo all'altro e la protagonista è l'unica che riesce a vederle.
La Walton cerca disperatamente di dare a intendere che sia così, ma la verità è che io non sono riuscita a percepire alcun senso di meraviglia, nessuna magia aleggiare fra le sue pagine così ciniche, seriose, pragmatiche e disilluse.
Non sto dicendo che la colpa sia sua, badate bene.
Semplicemente, alcuni libri e autori particolari non sono destinati a lasciare un segno nel cuore di alcuni lettori ancora più particolari.


Giudizio personale: 5.0/10




* Vorrei che gli autori di YA si stampassero bene in mente un elenco di "regole" a prova di idiota per creare i vari personaggi LGTB che affollano la loro immaginazione: si tratterebbe in breve di tenere in mente un semplice assioma durante la stesura, insieme ai suoi vari corollari, aventi l'unico obiettivo di ricordare ai suddetti autori di fiction che anche noialtri siamo persone, e che come tali abbiamo i nostri lati positivi e le nostre zone d'ombra. 
So che dovrebbe essere un concetto scontato, ma vi assicuro che purtroppo per molti scrittori è  ancora ostico da accettare: che un gay o una lesbica possano mai rivestire un ruolo diverso in un libro da quello di macchietta comica/ viscido e lascivo aspirante profittatore dell'innocente e ignaro protagonista...


6 commenti:

  1. Dalla trama pensavo di trovarmi davanti ad una recensione che mi avrebbe convinta ad acquistarlo ma ovviamente me ne terrò alla larga.. in genere i tuoi gusti rispecchiano abbastanza i miei quindi, non c'è motivo di rischiare! :)

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    1. Purtroppo, ho rimpianto amaramente di averlo comprato...
      Strano a dirsi, ma mi aspettavo che mi sarebbe piaciuto mooolto di più! :(

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  2. Accidenti, che peccato! E dire che questo libro ha vinto così tanti premi.. In ogni caso credo che prima o poi lo leggerò, anche senza avere grandi aspettative, perché nonostante tutto sono curiosa!

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    1. Fai bene, Aenor, a volte bisogna buttarsi! ;D
      Spero tanto che a te possa piacere; io sono rimasta così male... ç____ç

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  3. Con questo libro ho sempre avuto una reazione strana: da una parte mi ispirava, ma dall'altra non mi convinceva mai del tutto, anche se non c'è un motivo particolare, ma ora penso proprio che lo lascerò perdere. Mi spiace che si sia rivelata una lettura così... deludente! :(

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    1. Credo che parte della delusione sia dovuta all'enorme successo di critica che il libro ha riscontrato oltreoceano. Quello, insieme al fatto che in qualche modo siano riusciti a spacciarlo per un romanzo fantasy, quando è chiaro che si tratta di un'opera di tutt'altro genere! ç____ç

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