sabato 30 maggio 2015

Recensione: "Taking Flight"




Titolo: Taking Flight
Autrice: Siera Maley
Serie: //
Disponibile: in inglese!
Trama:
"La diciassettenne Lauren Lennox è una ragazzi di città fatta e finita.
Essendo nata e cresciuta fra gli agi a Los Angeles, in California, da una madre attrice e da un padre ex-bambino prodigio del piccolo schermo, la sua si direbbe essere stata un'infanzia idilliaca... ma con una mamma sempre via per lavoro e un papà che soffre di alcolismo, si è ritrovata abbandonata dai genitori ben prima che la madre famosa in questione incontrasse una morte prematura a causa di un incidente stradale.
Lasciata sola col padre, che non si cura di quanto poco la figlia frequenti la scuola, o di quanto alcol tracanni alle feste, o del numero crescente di ragazze con le quali Lauren si ritrova a dormire, la vene ribelle della ragazza comincia drasticamente a peggiorare.
Dopo averla vista passare il segno, un giudice decide quindi di togliere al padre il ruolo di tutore legale e di spedirla dall'altra parte del Paese, verso le montagne rurali del nord della Georgia, dove un amico personale del giudice vive insieme alla moglie e ai loro figli, in una fattoria.
David Marshall è un esperto consulente, noto nell'ambiente per essere riuscito a "raddrizzare" parecchie giovani, e, come parte del programma, a Lauren verrà richiesto di lavorare in fattoria, andare in chiese una volta la settimana, sottoporsi a sessioni di terapia con David e frequentare una nuova scuola per sette mesi, vale a dire fino al conseguimento del diploma.
Perciò, naturalmente, il piano di Lauren è molto semplice: chiedere alla sua migliore amica di precipitarsi a prenderla non appena compirà ufficialmente diciotto anni, in modo tale da scappare via dalle montagne il prima possibile, e di comportarsi nel frattempo con i suoi ospiti nella maniera più fastidiosa e ostica possibile.
Ma il suo piano non ha tenuto conto della figlia di David Marshall..."
Le mie opinioni
Rieccoci qua... a parlare di un libro che non è fantasy e non è horror, ma che in compenso condivide una o due qualità in comune con - ehm - certe altre mie letture. 
Non fate i vaghi, adesso.. avete capito benissimo di che cosa sto parlando! XD 
Anyway... richiamo generale all'ordine del giorno: "Taking Flight", dicevamo, romanzo YA firmato Siera Maley.

Ammetto che questa si è rivelata una lettura molto meno decerebrata di quanto avessi preventivato.
L'allusione alla storiella d'amore era evidente fin dalla trama, certo, e da quel punto di vista non posso certo muovere obiezioni.
Anzi. 

Se devo essere sincera, quella parte mi ha intenerito e mi ha spinto a fare il tifo.
Più che altro, sono rimasta sorpresa dal taglio del racconto (peraltro neanche troppo sdolcinato), e dal fatto che l'autrice sia riuscita ad affrontare alcune tematiche molto complesse (alcolismo, depressione, promiscuità sessuale, abuso di sostanze stupefacenti, abbandono e negligenza da parte dei genitori...)in maniera tutto sommato tanto "leggera" e delicata.
"Taking Flight", infatti, racconta la storia di Lauren, adolescente un po' sbandata e nota party-girl in quel di Los Angeles, unica figlia di una famosissima attrice hollywoodiana appena deceduta, alle prese con un'ordinanza giudiziaria che la costringe ad abbandonare la vitale e caotica mecca del cinema per andare a vivere piuttosto sotto le amorevoli cure di una "felicissima"  famigliola di montagna dall'altra parte della nazione. 
Inserirsi nel nuovo contesto socio-culturale, chiaramente, si rivelerà tutt'altro che facile... a poco a poco, però, la nostra protagonista riuscirà a instaurare un bel rapporto con David, capofamiglia e terapeuta, e a riconoscere in lui una valida figura paterna.
La situazione entrerà in crisi, come potete ben immaginare, nel momento in cui Lauren realizzerà di essersi innamorata,  ricambiata, di Cammie, vale a dire la figlia prediletta di David.

Non so bene come spiegarvi, in modo diretto e conciso, le sensazioni ricavate da questa lettura.
Onestamente, il personaggio della protagonista mi ha convinto e divertito un bel po' (con i suoi continui commenti al vetriolo, gli sproloqui e i suoi ridicoli vezzi assurdi da improbabile principessina di città XD); non l'ho trovata neanche remotamente problematica come la trama sembrava ventilare, del resto, e sono riuscita ad affezionarmi a lei e a David abbastanza in fretta.
Anche Cammie è un bel personaggio, a modo suo, sebbene presenti senz'altro molti più spigoli e caratteristiche "oscure" rispetto a Lauren, secondo me.
Questa è stata forse la caratteristica che ho apprezzato di più del romanzo, comunque: il fatto che l'autrice sia riuscita in un certo senso a sfatare un "mito", presentandoci il ritratto di questa "bad girl" che fuma, beve e va a letto con una ragazza diversa ogni settimana, e che pure riesce, all'occorrenza, a dimostrare abbastanza maturità e sensibilità da supportare i propri amici, accettare i propri limiti e farsi forza per cercare di superarli.
Il tutto mentre la brava, buona, studiosa, ubbidiente, perfetta Cammie, dolce bambina di mamma e papà, si rivela non essere poi così stucchevolmente angelica come si paventava all'inizio... ma neppure meschina, o completamente idiota come a un certo punto avevo iniziato a temere.

Crescere con dei genitori a cui non importa nulla di te, paradossalmente, qualche volta può rivelarsi meno traumatico dell'essere allevati da una madre che ti adora, che ma ti soffoca e ti spezza il cuore ogni giorno cercando disperatamente di controllare ogni più insignificante dettaglio della tua vita.
La Maley, in questo senso, non traccia facili confini; non giudica e non giustifica; sa che gli errori dei genitori si ripercuotono, inevitabilmente, sul comportamento dei figli, ma si sforza anche di non demonizzare nessuno. 

E questo aspetto del libro mi ha fatto piacere.
Quello che mi ha convinto meno, invece, è stato il ritmo della narrazione, abbastanza sbilanciato da concentrare la maggior parte degli eventi nell'ultimo terzo della trama.
Anche il finale mi è sembrato un po' costretto, a essere del tutto sinceri.

E, a prescindere da quanto siano stati lodevoli, secondo me, gli sforzi intrapresi dall'autrice per cercare di sfumare i suoi personaggi, a me Wendy continua a sembrare un gran mostro di madre, infinitamente peggiore di Nicole, e Scott un povero bastardo senza spina dorsale, oltre che un fratello agghiacciante.

In conclusione: da leggere con piacere, ma solo se amate questo genere di storie un po' "soft", molto tranquille e prive di troppe pretese, dai toni romantici, ottimisti e giovanili.


Giudizio personale: 7.0/10





2 commenti:

  1. Questo me l'ero completamente perso, ma non sembra malaccio :) magari seguirò il tuo consiglio e me lo terrò buono per quando avrò voglia di qualcosa di leggero :)

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    Risposte
    1. Assolutamente: non è una lettura impegnativa (anzi...), e scorre via veloce come il vento... un paio di pomeriggi bastano e avanzano per finirlo.
      Non è malvagio, giusto semplice, un po' ingenuo... mi ha divertito, comunque! :)

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